giovedì 3 gennaio 2013

La casa sull'albero

Beanberry adora la storia dei tre porcellini
Le piace tanto che uno solo sia quello furbo
Il più piccolino dice lei
(La furbetta)
Ma a stregarla in realtà e' il lupo
il brutto lupo cattivo
Quello che la spaventa
E insieme la rapisce
Quello che quando arriva riempie tutta la scena
E lei si tappa gli occhi per non vedere
Ma fra le dita sbircia
Attratta come da una calamita

Da quel lupo

Per fortuna poi si arriva alla casetta
Quella graziosa e confortevole
costruita con fatica e dedizione
Dal porcellino saggio
Il più noioso
E previdente
Quello che non perde tempo
E sa che cosa fare
E li' il lupo crolla
Prende decisioni impulsive
finisce dentro ai camini
Diventa uno sciocchino mollacchione
Con la coda in fiamme e l'orgoglio fatto a pezzi

Un lupo in fuga

Ecco penso di essere stata a lungo come Beanberry
Rapita e stregata da quel lupo spelacchiato
E terrorizzata
Al punto da aver tentato e ritentato
Di trasformarmi in un porcellino intelligente
Un costruttore di casette di mattoni
Di sicurezze, certezze
E altre cose molto rassicuranti
Capaci di proteggermi
E difendermi
Dal lupo
Quello che circola la' fuori
E quello che un po' mi porto dentro

Quello che comincio a capire
Di recente
E' che non serve lavorare di mattoni
Ma cominciare a correre con i lupi
E quando il loro respiro si fa troppo vicino
Imparare a trovare soluzioni
Alternative
Ogni volta nuove

Così tanto per cominciare
Andrò a vivere su un albero
Li' dove i lupi di solito non arrivano
E si può dialogare con le stelle
E forse dall'alto riuscirò a pensare pensieri nuovi

Felice 2013 a tutti.

venerdì 21 settembre 2012

Girotondo




E' ricominciata la scuola e si è portata via la mia estate.

Ha intrappolato i miei piccoli Berries, strappandoli al loro dolce far niente
Li ha tirati fuori dai loro  morbidi lettini che il sole a malapena era sorto
Li ha costretti a nutrirsi controvoglia
con la minaccia di trascorrere le ore successive nell'inedia
Li ha attesi mentre sommariamente si lavavano, vestivano e raccoglievano le loro cose
Poi li ha trascinati con sè incontro ad amici, insegnanti, supplenti, pasti collettivi, squilli di campanella, ricreazioni
Inglobandoli nel suo universo fatto di pensieri, parole,orari, volti, relazioni
Che conosco ed ignoro al tempo stesso
Un universo che è suo e loro

Poi me li ha restituiti
stanchi ed eccitati. Felicissimi.
Sicuri che non possiamo immaginare
cosa gli è capitato
quello che hanno sentito
come hanno risposto....
Così da qualche giorno
le nostre serate risuonano dei loro racconti
e delle nostre domande
in un girotondo di emozioni
che ci unisce tutti
e ci lega
E mentre domando a mio figlio
di questo o di quell'altro
so che quello che cerco è un modo
per stargli vicino anche quando è lontano
e mentre ascolto mia figlia raccontare
di caia e di sempronia
so che quello che cerca è un modo
per averci vicini anche quando è lontana

e quando penso che lo stesso girotondo si ripete altrove
in tante altre case
con lo stesso movimento
di cuori
gli uni verso gli altri
il mondo mi sembra davvero un posto migliore

Buon girotondo a tutti!

martedì 11 settembre 2012

Sulla felicità




Sono alla ricerca della felicità.

La cerco dapertutto in questi primi giorni di Settembre.
Nel caffè che bevo al mattino, sola in cucina, davanti alla finestra
Nei risvegli morbidi e arruffati dei miei bambini
Nei guizzi che scopro sul loro volto e che non riconosco
Nei nostri battibecchi
Nelle corse che cerco di non fare per arrivare in tempo
Nella strada che percorro
Nelle persone che incontro
Nel modo in cui i loro volti mi incantano
Nel cibo che acquisto
E preparo e metto in tavola
Nel viso dell'uomo che amo
Nel suo sguardo

Ovunque asolto una lingua antica e segreta
che parla alla mia anima
e la nutre

e qualche volta sogno

giovedì 6 settembre 2012

la vita semplice # 6 Panorami

 
Ci sono  momenti della vita in cui si corre.
Tutti gli impegni sembrano urgenti tutte le scadenze vanno rispettate, è essenziale essere nel posto giusto nel momento concordato e se questo vuol dire fare i salti mortali beh, si fanno.
Si presta poca attenzione al percorso: la strada è più che altro uno strumento per arrivare il più velocemente possibile nel luogo desiderato.
Generalmente si è giovani e il tempo è soprattutto un concetto filosofico, probabilmente si è anche inesperti e spaventati e si prova, correndo, ad acchiappare la vita.
Poi si cresce
(si invecchia)
e capita di accorgersi che così facendo
(tentando di essere sempre all'altezza, rincorrendo ora questo ora quell'obiettivo)
ci si dimentica di vivere
e
(con il cuore troppo impegnato a desiderare qualcos'altro)
si smette di gioire
e lentamente ci si prosciuga.

Per chi continua a correre  non ho consigli da dare
(ognuno ha le sue ragioni e probabilmente non può fare diversamente)
ma per chi, come me, sta provando a rallentare
ho un semplice esercizio da proporre

quale che sia il luogo dove dovete andare
o la ragione per cui lo fate
fate attenzione al percorso
scegliete la via più panoramica
(non importa se non è la più breve)
e gioite nell'attraversarla.
Non parlo per metafore
mi riferiso proprio alla strada
scegliete la più suggestiva, la più immersa nella natura
e mentre camminate gioite di quanto vi sta intorno.

(io oggi l'ho fatto
sono arrivata a destinazione con un pò di ritardo
ma ne è valsa proprio la pena)

domenica 2 settembre 2012

tra parentesi




Siamo tornati, ed è di nuovo Settembre.

Dopo giorni trascorsi lontano
provando a stare fuori da tutto
restando insieme in ogni momento
pensando sognando leggendo
a volte perfino dormendo
ogni tanto litigando
ma più spesso lasciando correre
stendendo al sole il bucato
giusto in tempo per indossarlo il giorno dopo
mangiando mille tipi di insalate
con ortaggi per lo più colti dall'orto
guidando per ore
per guadagnare ancora qualche chilometro
fino ad incontrare l'oceano
e poi riposando
grati per il tempo ritrovato
e per i pensieri che si fanno sogno
consapevoli di stare dentro ad una parentesi
e che la nostra vita in realtà è fuori
è qui

in un freddo giorno di inizio  settembre
carichi di energia, progetti e speranze
siamo tornati
a casa.

Felice rientro a tutti!

mercoledì 18 luglio 2012

what about joy?

Da giorni non sento altro che parlare di vacanze: attimi incastrati tra un evento lavorativo e l'altro, ore di vita strappate al rigido calendario dei turni in pronto soccorso, alle scadenze per la compilazione del modello unico, ai cicli di produzione di germi per l'immunostimolazione...
Bambini improvvisamente sottratti alla tirania dei centri estivi, alla cura amorevole di nonni, ad ore ed ore di lavoro non pagato in oasi naturalistiche dove, dietro versamento di adeguata quota, è possibile  ripulire le stalle dei cavalli...


( e tu cosa fai in quei cinque giorni di settembre che mi è saltata un'udienza e ho la figlia scoperta e potremmo approfittarne per infilarci qualche cosa solo mamme per esempio il trentino, dai!)

da giorni vedo le mie amiche fare a pugni con le loro agende, irritarsi con le baby sitter, bisticciare con gli inconsapevoli mariti e tutto nel tentativo temerarario di liberare quindici giorni di vacanza che non fai tempo a dirlo e si sono già riempiti di voli, scali, fusi orari, pasti tutto-compreso, escursioni a cavallo, in barca, in mountain bike, tour organizzati, mini club per i bambini, punti relax, massaggi...
Tirata in ballo qualche volta mi difendo, più spesso vorrei alzare un dito e domandare: ma in tutto questo dov'è il divertimento? che ne è della gioia?
Quella pura, autentica che non si compra, nè si programma
che ne è della gioia che si vive?

Le mie estati di bambina erano lente, pigre e non finivano mai.
Avevano il profumo del mare, degli scogli e dei fiori di gelsomino.
Avevano i volti dei miei cugini, dei nostri amici più cari
(ancora adesso li ritrovo nitidi nella memoria)
erano libertà, a volte noia ma soprattutto gioia purissima, felicità

Le estati dei miei figli ho provato a liberarle dagli incastri
a lasciare che fluissero seguendo il loro corso
hanno anche il sapore del mio mare
ma prevale il verde dei boschi, l'acqua dei fiumi
la campagna
sono estati vissute in sella a biciclette mezze rotte
che hanno sempre qualcosa da aggiustare
tra bulloni, viti e chiavi per tirare
hanno l'odore della frutta da raccogliere
della terra dell'orto da innaffiare

Sono estati che trascorriamo insieme
(paberry un pò a singhiozzo)
calati dentro un altro mondo
(rigidamente unplugged)
senza grossi programmi
senza niente di particolare da fare
a parte vivere
gioire
e assaporare il momento

Buone vacanze a tutti